La primavera è in arrivo e, con essa, anche  la  processionaria. Si tratta di una farfalla notturna, assolutamente innocua una volta diventata adulta, molto pericolosa nello stadio di larva (o bruco). Le più comuni sono le processionarie dei pini: le si riconosce perché camminano una dietro l’altra, come in processione, da cui il nome processionaria. A renderle pericolose sono i peli urticanti di cui sono ricoperte che, separandosi facilmente dalla larva che li porta sul dorso, nel corso di un contatto o, più semplicemente, con l’azione del vento, provocando una reazione urticante data dal rilascio di istamina.

Gli effetti della processionaria sul cane, i sintomi

Se il vostro cane dovesse “assaggiare” una processionaria ve ne accorgereste presto, i sintomi sono infatti piuttosto immediati. Il primo è l’improvvisa e intensa salivazione, a cui fa spesso seguito il vomito, dopodiché la lingua si ingrossa notevolmente e inizia il processo di necrosi della parte che è venuta a contatto con il bruco, con la conseguente perdita di porzioni di lingua. Il cane inoltre mostra evidenti segni di debolezza, rifiuta il cibo e potrebbe avere sintomi febbrili.

Le conseguenze potrebbero essere fatali per l’animale, specie se il contatto è stato prolungato, è pertanto necessario agire con la massima tempestività. È chiaramente importante portare il prima possibile il cane dal veterinario, c’è però un’operazione di primo soccorso che può rivelarsi molto utile.

Gli effetti sull’uomo della processionaria

I bruchi di processionaria costituiscono un pericolo anche per gli esseri umani, i loro peli urticanti possono facilmente disperdersi anche nell’aria. Se i peli vengono a contatto con la pelle possono scatenare reazioni epidermiche e reazioni allergiche, mentre in caso di inalazione possono causare reazioni infiammatorie locali, particolarmente pericolose per i soggetti più sensibili. In caso di contatto si consiglia di lavare abbondantemente le zone interessate per rimuovere i peli e consultare un medico.


Nido di processionaria: disinfestazione obbligatoria

nido-processionaria-albero-disinfestazioneLa disinfestazione dei bruchi di processionaria in Italia è obbligatoria dal 2008, con l’entrata in vigore di un decreto ministeriale che stabilisce che “la lotta contro la processionaria del pino è obbligatoria nelle aree in cui le strutture regionali individuate per le finalità di cui al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 214, competenti per territorio, hanno stabilito che la presenza dell’insetto minacci seriamente la salute delle persone o degli animali o la sopravvivenza del popolamento arboreo”. Deputati alla rimozione dei nidi di processionaria sono il Corpo forestale o professionisti della disinfestazione. Se la pianta infestata è in una proprietà privata la spesa della disinfestazione è a carico del proprietario del terreno.


Metodi per combattere la processionaria

La SIADD IGENSERVICE S.r.l. è all’avanguardia nei trattamenti contro le processionarie, un problema che può causare non pochi disagi sia agli esseri umani, sia agli animali domestici.

  • Distruzione meccanica dei nidi
    La lotta meccanica consiste nell’asportare manualmente dalla pianta infestata i nidi di processionaria. Tale operazione viene svolta solitamente in inverno, prima che le larve siano uscite dal nido, con l’ausilio di scale e troncarami; durante il prelevamento dei nidi è necessario vestirsi in modo adeguato per evitare il contatto con i peli urticanti. Tale metodo di intervento si rivela efficace, ma piuttosto costoso in termini economici e di tempo, risulta conveniente se utilizzato su una superficie ristretta; in caso l’aerea di intervento sia più estesa, è indicata la lotta microbiologica.
  • Lotta microbiologica
    La lotta microbiologica è attualmente il metodo di intervento più utilizzato e consiste nell’impiego dell’insetticida biologico Bacillus thuringiensis kurstaki (Btk).
    Il Bacillus thuringiensis è un batterio che, colpita una processionaria, paralizza la larva danneggiandone i centri nervosi. Tale insetticida colpisce solo alcuni lepidotteri, dunque non risulta pericoloso per la biodiversità della zona in cui il trattamento viene effettuato. L’insetticida può essere diffuso con mezzo aereo (elicottero) o tramite un atomizzatore.
  • Endoterapia
    Per endoterapia si intende il trattamento fitosanitario eseguito attraverso l’immissione di sostanze insetticide e/o fungicide direttamente all’interno del sistema vascolare della pianta.
    Attraverso il flusso traspiratorio la soluzione viene poi traslocata all’intera chioma dove esplica azione di protezione contro i patogeni per tutta la stagione.

 

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