La siccità preoccupa sempre di più nel nord Italia, con i fiumi in grave magra ed il livello dei laghi sempre più basso. Impressionante la scomparsa del lago di Ceresole, in Piemonte. Sulle Alpi, la poca neve rappresenta un serio segnale per l’estate.

Si aggrava giorno dopo giorno la siccità in Piemonte, regione in cui si sta concludendo uno degli inverni più secchi degli ultimi decenni. Secondo le misurazioni dell’Arpa Piemonte, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, Gennaio 2022 è stato il quarto mese più secco degli ultimi 65 anni, con una media d’acqua caduta al suolo, stando ai dati misurati da tutte le centraline presenti sul territorio, di 4,8 millimetri, cioè il 90/95% in meno rispetto agli standard attesi in questo periodo.l fiume Po, si trova in uno stato di “siccità severa”, ma altri fiumi presentano situazioni peggiori, come il Tanaro e Stura di Demonte, in “siccità estrema”. a questo si aggiunge il lago di Ceresole, un bacino artificiale situato a nord di Torino, nella valle Orco, che si è del tutto asciutto. La neve caduta sulle Alpi nei mesi scorsi è stata pochissima. Se procederà così, quando in primavera arriverà il disgelo, non ci sarà neve disponibile per rifornire corsi d’acqua e laghi.La situazione siccità sta colpendo con durezza il nord Italia, ma anche la Spagna e il Portogallo vivono situazioni simili, con bacini idrici che si svuotano riportando alla luce paesi che erano stati inondati. Anche lì, nei mesi di gennaio e febbraio 2022 la neve sulle montagne è praticamente scomparsa, dal Sistema Centrale alla Cordigliera Cantabrica, ritirandosi anche dai Pirenei.

Il Po a Torino appare in secca, è l’effetto di sei settimane senza una goccia di pioggia. La portata si è dimezzata rispetto al normale, ma va peggio alla Dora e ai fiumi minori. Lunghe fasi di alta pressione non sono infatti del tutto insolite nel nostro clima nei mesi invernali e la scarsità di precipitazioni viene di solito poi compensata dalle normali piogge primaverili. Per questo la siccità e la magra dei fiumi nel cuore dell’inverno, in cui è anche minore il bisogno d’acqua per fini agricoli, è meno preoccupante rispetto al resto dell’anno. Rimane invece elevata la criticità per il rischio incendi e per lo scarso innevamento sulle Alpi.

in conclusione, fino alla fine del mese non si prevedono precipitazioni. L’anticiclone delle Azzorre tiene lontane dal Piemonte le perturbazioni che dovrebbero portare pioggia e neve. Unico particolare che ci ricorda ancora l’inverno: le basse temperature mattutine.